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"Don Arturo curato di campagna "
La sua vita a Bibbona tra realtà, storia, fantasia
e i misteri dei Cavalieri Templari
La storia che andrete a leggere è ispirata a don Arturo Piazzi, parroco a Bibbona per trentaquattro anni. Questo romanzo vuole ricordarne la vita e le opere realizzate in questa bella terra toscana che dalle colline si affaccia sul mare a partire dai difficili anni del dopoguerra fino al 1987.
Quando mi è stato chiesto di scrivere di lui e su lui, sono rimasto perplesso poiché nella mia giovane esperienza di scrittore ho scritto solo gialli, esattamente sette; non sapevo quindi se avrei potuto essere in grado di scrivere sulla vita di un personaggio simile e cimentarmi in una tale impresa così nuova per me.
Prima di accettare mi sono documentato su don Arturo e sui misteri che aleggiano su questa terra scelta dai Cavalieri Templari come una delle loro dimore nel nostro Paese..
E questo mi ha fatto entrare nel mio mondo: misteri, storia, gialli, indagini, similitudini, informazioni... . Ho pensato: se condivo il tutto con la mia fantasia, poteva venirne fuori qualcosa d'interessante... così mi sono appassionato e tuffato in questa nuova avventura...!
Piano piano le parole, i fatti, la storia, quella fantastica intrecciata con la vita vera del parroco, prendeva corpo e alla fine è questo che ne è uscito.
Mi auguro che questo libro possa accompagnare il lettore in un lieto svago del cuore e della mente partecipando nel ricordo del curato di campagna don Arturo Piazzi con la simpatia e il riconoscimento che egli merita.
"I Templari furono un ordine monastico-cavalleresco fondato nel 1119 da Hugues de Payens, insieme ad altri otto confratelli,
a Gerusalemme. Venti anni prima, il 15 luglio del 1099, i principi che avevano partecipato alla Prima Crociata indetta da Papa Urbano II, avevano riconquistato Gerusalemme sottraendola ai Saraceni. Il principe Baldovino di Fiandra, fratello di Goffredo di Buglione, divenne primo re di Gerusalemme col nome di Baldovino I. La Terrasanta, però, continuava a rimanere terreno pericoloso per i frequenti scontri con i Saraceni che premevano per riprendersi il Santo Sepolcro, cosi, secondo le fonti storiche ufficiali, nacque l'idea della costituzione di un ordine militare per la protezione e la difesa armata dei pellegrini, organizzata internamente come un ordine monastico. Baldovino, il patriarca di Gerusalemme e tutto l'alto clero appoggiarono l'impresa e cosi fu concesso loro di occupare le vaste scuderie ricavate nei sotterranei della Grande Moschea di Al-Aqsa, costruita sul luogo dove un tempo sorgeva il Tempio di Salomone. Per tale motivo, il gruppo neoformato cominciò ad essere chiamato "Cavalieri del Tempio" e quindi Cavalieri Templari."